Margherita
Caminita � una delle molteplici vittime della privatizzazione della sanita',
della globalizzazione degli interessi negli ospedali, delle truffe delle amministrazioni
locali ed ospedaliere e della mancata tutela del cittadino da parte del potere politico e
giudiziario in Europa. Margherita Caminita, nata a Palermo nel 1926, si trova
attualmente "sequestrata" in Inghilterra, (Gran Bretagna) nelle mani della corrotta
Amministrazione Regionale di Bedfordshire che cerca in tutti i modi di impedirle di
testimoniare... �per saperne di pi� su come l'Italia ed il Governo italiano abbiano tradito
ed abbandonato Margherita Caminita e la sua famiglia VAI ALLA
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Stai ascoltando la registrazione della recente
telefonata fatta da Lucilla Masucci per conto della Redazione di RAI Chi
l'ha visto? dalla quale si evince chiaramente che Margherita Caminita e' tenuta
isolata da chiunque possa aiutarla a riavere la sua vita. Ma non sono tardate le reazioni dei cosiddetti "poteri forti" che hanno
bloccato la messa in onda del servizio di Lucilla Masucci �
LEGGI i nuovi risvolti !
LA MESSA IN ONDA DI
QUESTO SERVIZIO E' STATA BLOCCATA DAI "POTERI FORTI". Se anche tu ti
senti leso/lesa nel tuo diritto all'informazione, ti invitiamo a firmare la ns.
petizione online per ristabilire l'originale orientamento editoriale del
programma televisivo di RAI 3 "Chi l'ha visto?" e per il reintegro nella sua
redazione di tutti coloro i quali hanno ideato il programma ed di esso fattone
la storia. Ci si riferisce a: l'ideatore ed autore Piero Murgia e gli inviati
Fiore De Rienzo, Filomena Rorro, Franco De Chiara, Raffaella Notariale, Enrico
Compagnoni, Rita Pedditzi, Beppe Bellecca, Ilaria Mura e Lucilla Masucci.
Indagini dopo la ricerca sulla diffusione dell' �iniezione letale�. La
Procura: �Problema etico delicatissimo�;
L' Universit� Cattolica: �Non riveleremo i nomi� I rianimatori: �Non ci riconosciamo
nello studio�
De Bac Margherita
ROMA
- Il presidente dei medici italiani,
Giuseppe Del Barone, chiede �immediatamente� un' indagine dell' Ordine di Milano:
�Chi fa il medico non pu� essere un assassino�; il presidente dell' Ordine di Milano,
Roberto Anzalone, replica che �in assenz a di una denuncia precisa non pu�
intervenire�; il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, arriva a ipotizzare un
intervento della magistratura. Ipotesi questa sulla quale frena il procuratore della
Repubblica di Milano, Gerardo D' Ambrosio. E' aspr a la polemica sulla ricerca
scientifica della Cattolica di Milano sull' eutanasia, pubblicata ieri dal Corriere.
Poco meno di 4 medici su 100 (3,6) delle rianimazioni di Milano hanno ammesso su un
questionario anonimo di somministrare ai pazienti far maci letali. Eutanasia attiva.
L' 80% ha praticato almeno una volta la �sospensione delle cure�: ha staccato la
spina (eutanasia passiva). La categoria dei medici reagisce con sdegno, negando che
comportamenti mirati ad anticipare la morte dei malati in condizioni irrecuperabili
siano cos� diffusi: �Non siamo cos�. L' INCHIESTA - Per il procuratore della
Repubblica di Milano, Gerardo D' Ambrosio, si tratta di �un problema etico
delicatissimo, per procedere abbiamo bisogno di elementi precisi. S e non c' � il
sospetto di un omicidio doloso o colposo non possiamo muoverci. Dovremmo disporre l'
autopsia su tutte le persone dichiarate morte per cause naturali�. La Cattolica
aspetta: �Procedano pure, ma l' anonimato � rigoroso. Non sar� possibil e risalire ai
nomi�. La ricerca (non un sondaggio) � la prima in Italia, progettata dai bioetici
della Cattolica coordinati da Adriano Pessina per offrire al dibattito il supporto
scientifico che mancava. IL QUESTIONARIO - Ai 257 rianimatori delle 20 unit� di
terapia intensiva di Milano � stato sottoposto un questionario particolareggiato,
oltre 70 domande: ha risposto l' 87%. Il 3,6% ha dichiarato di aver somministrato
farmaci letali (contro il 96,4%). Atto giudicato accettabile dal 15,8%. Anco ra. Il
38,6% riconosce di aver sospeso le cure almeno una volta, il 42 pi� spesso e nel 50%
dei casi senza chiedere ai parenti. Pessina spiega: �Se si tiene conto dell' insieme
delle domande e delle risposte esce fuori la figura del medico attento a evitare sia
l' accanimento terapeutico, sia l' abbandono terapeutico. Non si parla di eutanasia
passiva. Il 96,4%, la maggioranza, non ha mai usato farmaci letali. Quindi non si pu�
concludere che l' eutanasia sia una pratica comune�. I MEDICI - E' u n coro di �non
ci riconosciamo in questo studio�. I rianimatori-anestesisti del sindacato Aaroi, a
nome del segretario Vincenzo Carpino: �Non conosco colleghi che hanno fatto cose
simili, i dati mi lasciano perplesso�. La Siaarti, societ� di anestesi a, analgesia,
esprime sconcerto: �Riteniamo inappropriato parlare di eutanasia passiva quando si
tratta di situazioni in cui si decide di porre limite alle cure, perch� non diventino
accanimento terapeutico�, dice Davide Mazzon. Per il presidente del l' associazione
medici cattolici Domenico Di Virgilio l' eutanasia � �una sconfitta per l' uomo, la
medicina, la societ�. L' unico che non si stupisce � Antonio Tomassini (FI),
ginecologo, presidente della Commissione sanit� del Senato: �Il 4% � una percentuale
che corrisponde alla media degli italiani d' accordo con questa pratica. Ci dovevamo
aspettare un numero maggiore�. Secondo Giorgio Coveri, presidente dell' associazione
Exit, pro eutanasia, in Italia i medici che dispensano la �dolce mo rte� sono di pi�,
il 20-25%: �Un atto di piet�, che mette fine a un dolore inutile�. M. D. B. Le leggi
in Europa In Italia l' eutanasia � illegale e assimilata dal codice penale al reato
di omicidio Il codice deontologico dei medici la vieta In Parla mento sono depositate
due proposte di legge OLANDA E' stato il primo Paese a legalizzare l' eutanasia. La
legge � in vigore da aprile. La volont� del paziente di mettere fine alla vita per la
sofferenza causata da una malattia incurabile � un atto le gale. La scelta pu� essere
fatta a partire dai 16 anni di et� BELGIO Il 16 maggio anche il Belgio, dopo l'
Olanda, ha approvato una legge sulla �dolce morte� e sulle cure palliative. Il medico
deve assicurarsi che il paziente sia maggiorenne e capace di intendere. La richiesta
deve essere scritta SVEZIA La Svezia ha definito l' assistenza al suicidio praticata
da un medico un �delitto non punibile�. In alcuni casi estremi il medico pu� spegnere
le macchine che aiutano a respirare e tengono in vi ta il paziente GERMANIA La strada
� stata aperta da un tribunale di Francoforte nel 1998: l' eutanasia pu� essere
autorizzata per le persone in coma irreversibile solo se corrisponde alla volont� del
paziente. Deve essere approvata da un tribunale tu tore GRAN BRETAGNA L' eutanasia �
illegale. Solo una volta l' Alta Corte l' ha autorizzata: a Miss B, 43 anni, venne
staccato il respiratore. L' autorizzazione venne invece negata a Diane Pretty, prima
dall' Alta Corte di Londra e poi dalla Corte di Strasburgo HANNO DETTO Adriano
Pessina Docente di bioetica La nostra indagine dimostra che i medici italiani sono
assai meno interventisti dei colleghi degli altri Paesi europei. Servivano dati
scientifici su cui riflettere Vincenzo Carpino Aaroi Non sono a conoscenza di
colleghi che hanno fatto cose simili e i risultati di Milano mi lasciano perplesso.
Noi siamo a favore della vita e non intendiamo fare azioni al di fuori della legge
Davide Mazzon Siaarti � inappropriato parlare di eutanasia pa ssiva in riferimento
alle molte situazioni in cui si decide di porre dei limiti alle cure, affinch� non
sconfinino in un indebito accanimento terapeutico Domenico Di Virgilio Medici
cattolici L' eutanasia � una sconfitta per l' uomo, per la medicina e per la societ�.
La vita umana � un valore assoluto, inviolabile e nessuno ne pu� causare la
soppressione volontaria e diretta
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mercoledi, 13 novembre 2002
EUTANASIA
Eutanasia, il ministro avverte i medici:
� un arbitrio
ROMA -
Aspra polemica sull' eutanasia dopo
la ricerca dell' Universit� Cattolica di Milano secondo cui il 4% dei
rianimatori milanesi ha ammesso di averla praticata. Il ministro della Salute,
Sirchia: �Andrebbero perseguiti, � un arbitrio, un atto in giustificabile,
senza attenuanti�. Ma lo stesso Sirchia � favorevole al �testamento biologico�,
che permetter� ai malati ancora coscienti di esprimere la propria volont�. La
proposta per introdurre questo �testamento� sar� discussa tra una settimana al
Comitato di bioetica. Sui casi citati dalla ricerca la magistratura potrebbe
aprire un' indagine. La categoria dei medici respinge il sospetto che la
pratica sia cos� diffusa: �Sospendiamo le cure solo per evitare l' accanimento
terapeutico�. A pa gina 15 De Bac, Porciani, Serra
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mercoledi, 13 novembre 2002
EUTANASIA
Commento ai
risultati di una ricerca svolta in Italia dal Corriere della
Sera - 13 novembre 2002
MILANO - � vero. L�eutanasia attiva si pratica. E i dati sono
superiori a quel 3,6 per cento rilevato dall�Universit� Cattolica di
Milano. Probabilmente si arriva al sette per cento. A parlarne � Franco
Toscani, a lungo responsabile della sezione Terapia del dolore e Cure
palliative dell�ospedale di Cremona, e adesso presidente del Comitato
etico della Fondazione Floriani di Milano. Toscani ammette che "nessuno
pu� dirlo, � molto pericoloso, ma le cose si capiscono, si colgono, si
possono intuire, si vedono dalle espressioni non verbali". E
l�espressione non verbale pi� comune, riscontrata dallo specialista del
dolore sui volti delle persone che avrebbero accolto la richiesta di un
paziente di porre fine alla sofferenza inflitta da una lunga e sfibrante
malattia terminale, � di "confusione, incertezza, � l�essere combattuti
tra la coscienza di aver fatto una cosa percepita come giusta,
appropriata e pietosa, e la sensazione di aver fatto qualcosa di grave e
di sbagliato". Chi pratica l�eutanasia attiva risponde dell�accusa di
omicidio. Dunque "nessuno viene a dirti: "ieri mi � capitato cos�, ho
fatto l�eutanasia a un tale che me l�ha chiesto"", spiega Toscani. Ma la
sua lunga esperienza di riunioni, dibattiti, tavole rotonde, studi
promossi e articoli scritti sull�argomento, gli ha fatto incontrare
persone che spesso, pur parlando in terza persona, in realt� stavano
raccontando la loro esperienza personale. "Sono sensazioni - chiarisce il
medico -, sensazioni di un occhio allenato". I numeri, comunque, sono
dimostrati dalle ricerche. Lo studio della Cattolica non � il solo ad
aver affrontato un�indagine sul fenomeno italiano della "dolce morte". Lo
stesso Comitato bioetico milanese ne ha promosso uno, nell�ambito delle
cure palliative.
Il fatto comune ai lavori condotti a livello nazionale e internazionale,
nei Paesi dove l�eutanasia � proibita, � che la percentuale dei medici
che ammette di aver eseguito l�eutanasia attiva varia dal 3 al 6-7 per
cento. Anche Toscani pi� volte ha ricevuto la richiesta dai suoi pazienti
di dare un contributo ad accelerare la morte. Lui non l�ha mai praticata
- pur considerandola "moralmente accettabile" - proprio perch� � "contro
le leggi". Il paziente, per�, quando succede, � pi� facile che sia
aiutato a morire da un medico che lo conosce da venti-trent�anni, che lo
ha visto giovane, in salute, e che lo ha assistito poi durante la
malattia.
"� difficile dire di no a un malato che ti chiede di dargli una mano",
ammette. Ma solo "un grande coinvolgimento emotivo personale" pu�
permettere il penoso sodalizio tra il dottore e l�ammalato. "Non riesco a
immaginare un medico mentre fa una puntura letale a uno che sta male, di
punto in bianco - prosegue Toscani -.
Rischiare tutto quello che si rischia in Italia non � una cosa che si
possa fare a cuor leggero. Dunque suppongo che ci sia alla base un
rapporto di amicizia abbastanza intimo. Ecco perch� pu� capitare pi�
facilmente all�interno della medicina di famiglia, forse pi� che in
ospedale, dove tutto sommato la gente va e viene e i rapporti con gli
specialisti sono pi� sporadici". Le richieste di eutanasia arrivano
sempre dai malati. Ma quale familiare non ha pensato, almeno una volta -
e vergognandosene immediatamente dopo -: piuttosto che vederlo soffrire
cos�, preferirei che morisse? "� un atteggiamento assunto spesso dai
parenti - conclude Franco Toscani -. Che poi si possa tradurre o meno
nell�accettazione dell�eutanasia "all�olandese", questo non lo
so".